Progesterone: cosa è?
Il progesterone è un ormone steroideo di fondamentale importanza non solo durante la gravidanza, ma anche durante il ciclo mestruale. Ogni mese infatti questo ormone prepara il corpo femminile ad una eventuale gestazione: mentre nella prima fase del ciclo gli estrogeni stimolano il rafforzamento dell’utero, dopo l’ovulazione il follicolo si trasforma in corpo luteo, che incrementa i livelli di progesterone per facilitare l’impianto dell’ovulo. In caso di fecondazione dell’ovulo, e quindi di gestazione, sarà la placenta a produrre questo importante ormone.
Oltre a rappresentare un importante indicatore ai fini del monitoraggio della gravidanza, l’ormone in questione contribuisce inoltre a svolgere altri importanti compiti: impedisce l’insorgere di altre ovulazioni, inibisce eventuali contrazioni, contribuisce al corretto sviluppo ed alimentazione del feto ed alla produzione del latte materno dopo il parto.
Nel caso opposto, ossia quando non avviene la fecondazione da parte degli spermatozoi, la concentrazione di progesterone inizia a diminuire e, dopo circa due settimane, ha inizio un nuovo ciclo mestruale. Ad ogni ciclo mestruale vengono persi circa 1.000 ovuli e, se si ha necessità di preservare la propria riserva ovarica si può fare ricorso alla vitrificazione degli ovociti.
Quali sono i livelli normali e quelli anomali?
Nonostante il progesterone sia un ormone tipicamente femminile, viene prodotto in piccole quantità anche nell’uomo. Per quel che attiene all’universo femminile ci sono ovviamente specifici livelli che denotano una condizione di normalità:
- fase follicolare: tra i 0.2 e 1.55 NG/ML
- fase della ovulazione: tra i 0.8 e i 3.00 NG/ML
- fase luteale: tra i 1.7 e i 27.00 NG/ML
Ne consegue che valori al di sotto o al di sopra di quelli normali denotano invece una condizione di atipicità.
Inoltre nelle donne in età fertile la misurazione del progesterone può rappresentare un importantissimo strumento di indagine qualora si riscontri una difficoltà di concepimento.
Livelli bassi di progesterone: quali sono le cause e le conseguenze?
In linea generale bassi livelli di progesterone possono essere correlati ad una serie di cause, a partire da irregolarità del ciclo mestruale (con sintomatologia annessa), o patologie quali l’iperplasia endometriale, fino all’insorgere della menopausa.
Nell’ipotesi in cui la concentrazione di questo ormone non fosse sufficientemente alta durante la gravidanza, aumenta il rischio di aborto precoce, per cui potrebbe divenire necessario un intervento terapeutico tramite somministrazione ormonale per via orale, vaginale o intramuscolare. Oltre a ciò, tale condizione potrebbe compromettere anche un futuro concepimento per cui è di fondamentale importanza monitorare i livelli ormonali, in modo da potere risolvere il problema in modo ottimale.
Conclusioni e considerazioni
Alla luce di quanto detto è evidente l’importanza di monitorare i livelli di questo ormone e di individuare le cause di eventuali livelli ridotti di progesterone. In molti casi infatti il problema si risolve semplicemente con somministrazioni ormonali, mentre in caso di difficoltà nel concepimento conoscere questi valori può aiutarti a capire le cause dipendono da altri fattori.
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