Cos’è lo sperma?
Con tale termine si intende il liquido seminale maschile che viene espulso durante l’eiaculazione. Si tratta visivamente di una secrezione leggermente biancastra, composta da una parte cellulare, gli spermatozoi, e da una parte liquida, il plasma seminale, che funge da sostentamento per gli spermatozoi, permettendone la proliferazione. Oltre a ciò, nello sperma sono presenti anche cellule epiteliali e cellule immature derivanti dal processo di spermatogenesi (volto alla formazione di nuovi spermatozoi).
Gli spermatozoi hanno origine nelle gonadi maschili, ovvero i testicoli, mentre il plasma seminale è il frutto del connubio tra liquido prostatico, secrezioni emesse dalle vescicole seminali (che lo compongono per la maggior parte) e del liquido di Cowper, che invece viene prodotto dalle ghiandole bulbouretrali.
Quest’ultima sostanza viene generalmente espulsa prima dell’eiaculazione vera e propria, in quella che viene definita “fase pre-eiaculatoria”; essa talvolta contiene una traccia considerevole di spermatozoi tali da poter indurre una gravidanza.
Quali sono le cause di sangue nello sperma?
Definita tecnicamente con il termine medico di “emospermia”, la presenza di sangue nello sperma rappresenta un evento che di per sé causa timori e allarmismi, ma che spesso è fortunatamente non grave né pericoloso per la salute maschile.
Può manifestarsi sottoforma di tracce ematiche di colore rosso vivo, visibili chiaramente ad occhio nudo, oppure assumere una tonalità più scura, che vira leggermente verso il marrone: in questi casi, il sangue potrebbe aver stazionato per un periodo di tempo variabile all’interno della prostata oppure della vescica.
Le cause alla base dell’emospermia sono diverse; vediamole subito qui di seguito.
Traumi o lesioni ai testicoli o alla prostata
Tra i fattori che più frequentemente possono provocare la comparsa di tracce ematiche nello sperma citiamo senza dubbio i traumi o le lesioni che interessano i testicoli oppure la prostata, ad esempio a causa di attività sportive violente, colpi alla zona genitale, incidenti o anche interventi chirurgici.
I traumi e le lesioni possono provocare dei danni ai vasi sanguigni presenti nel tratto genitale maschile, il che di conseguenza si manifesta con la presenza di sangue nello sperma.
Infezioni e malattie sessualmente trasmissibili
Anche le infezioni del tratto urinario o delle vie seminali rappresentano una causa comune dell’emospermia; possono essere provocate da virus, funghi oppure batteri, e generare uno stato di infiammazione acuta o cronica che si riflette anche in questo caso sui vasi sanguigni, causando l’emissione di tracce di sangue nel liquido seminale. Tra le malattie sessualmente trasmissibili che possono provocare emospermia citiamo in particolar modo la clamidia e la gonorrea.
Ingrossamento della prostata
L’iperplasia prostatica rappresenta una patologia che interessa la prostata provocandone un ingrossamento; questa mole aumentata può di conseguenza premere sui vasi sanguigni circostanti, portando dunque alla emospermia.
In casi più rari, il sanguinamento nello sperma può essere dovuto a tumori maligni della prostata.
Emospermia, quando preoccuparsi e rivolgersi al medico
Se dunque il rivelamento di tracce di sangue nello sperma non è generalmente qualcosa di preoccupante, è bene sempre prestare attenzione ad alcuni segnali che invece potrebbero indicare la presenza di patologie sottostanti di notevole entità.
Risulta altamente consigliabile rivolgersi al proprio medico nei casi in cui l’emospermia comparisse in uomini aventi un’età superiore ai quarant’anni, o quando essa è associata a sintomi quali dolore alla zona genitale, disuria (difficoltà della minzione) febbre ed ematuria (sangue nelle urine).
Anche nel caso in cui tale disturbo dovesse protrarsi per un periodo di tempo di più di 3 settimane occorrerebbe consultare uno specialista.
Il medico in questione si preoccuperà di eseguire tutti gli accertamenti del caso, che solitamente comprendono spermiogramma, esami delle vie seminali e della prostata, ecografie e, in presenza di masse sospette, anche delle biopsie.
Sangue nello sperma: quali sono le terapie da intraprendere
L’emospermia, se non provocata da cause serie, tende generalmente a risolversi spontaneamente nell’arco di qualche giorno.
In alcuni casi viene prescritta al paziente la tetraciclina, per circa una settimana; se invece la causa di tale fenomeno è dovuta ad infezioni da microorganismi patogeni, la terapia migliore consiste nella somministrazione di antibiotici.
Sebbene talvolta, in caso di dolori al tratto genitale vengano anche consigliati i classici FANS (antinfiammatori non steroidei) è bene evitare di prolungarne l’assunzione, perché potrebbe provocare un aumento del disturbo.
In presenza di tumori, masse di natura benigna o problematiche che riguardano la prostata, invece, l’esperto in questione individuerà la terapia che meglio si adatta alla singola situazione.
La presenza di sangue nello sperma può interferire con la fertilità maschile?
Una delle domande che chi si trova a sperimentare il disturbo dell’emospermia si pone è se esso possa in qualche modo incidere negativamente sulla propria fertilità.
La risposta è in questo caso tendenzialmente positiva: la presenza di tracce di sangue nello sperma non pare avere un impatto significativo sulla fertilità dell’uomo che ne è stato colpito.
Gli spermatozoi infatti non vengono influenzati dall’eventuale sangue a livello dell’eiaculato, pertanto riuscirebbero comunque a svolgere adeguatamente la propria funzione fecondativa.
Sussiste un “ma”, comunque.
Se le cause che hanno provocato l’emospermia sono infatti riconducibili ad una malattia sottostante, è possibile che essa si ripercuota negativamente sulla produzione e/o sulla qualità degli spermatozoi; in casi del genere, la fertilità maschile potrebbe risultare seriamente compromessa.
Anche per questo motivo è dunque fondamentale rivolgersi tempestivamente al medico curante quando si rilevano tracce di sangue nello sperma.
Come valutare il grado di fertilità dello sperma
Coloro che vogliono avere informazioni più approfondite e sicure in merito alla propria fertilità, possono richiedere l’esame di laboratorio dello spermiogramma.
Quest’indagine mira a valutare la concentrazione, la motilità e il numero di spermatozoi presenti nel liquido seminale, al fine di determinare la capacità fecondante dei gameti maschili, ovvero della loro abilità di fecondare la cellula uova della femmina durante il processo di accoppiamento.
È bene però precisare che i risultati riportati dallo spermiogramma non possiedono valenza assoluta, dal momento che si tratta di uno studio condotto in vitro che dunque potrebbe discostarsi dalle condizioni reali, oltre al fatto che tale esame viene eseguito valutando un campione proveniente da una singola eiaculazione, e che dunque potrebbe presentare dei caratteri solo occasionalmente alterati rispetto alle condizioni normali.